Il Counseling

CHE COS’È IL COUNSELING
Il counseling è una relazione di aiuto, che “aiuta la persona ad aiutarsi”.
Il fondamento del counseling è l’incontro e la relazione che nasce e cresce tra una persona che si trova in un momento di difficoltà ed il Counselor che possiede le giuste competenze comunicative e relazionali per superare, sostenere, ed accompagnare nei momenti di difficoltà e conflittualità.

COME LAVORA IL COUNSELOR
Il counselor entra in con-tatto, in empatia con il cliente, attuando un ascolto attivo per poter comprendere il sentire, il vissuto e il mondo dell’altro. Affinché una persona sia a proprio agio e possa aprirsi a parlare dei suoi problemi è necessario che il counselor offra comprensione, rispetto e calore, al fine di poter trovare insieme al Cliente la soluzione migliore ai problemi e consentire allo stesso di “ prendersi carico di se “.

Una delle peculiarità del counselor è l’accettazione totale del cliente al fine di rendere possibile l’auto-accettazione dello stesso come fondamento per la comprensione di sé.
l’attività del counselor si può racchiudere sinteticamente in questo concetto

Conosci, possiedi, trasforma te stesso”.

Conosco, Accetto, Trasformo

Come posso cambiare, o meglio ancora trasformare, una situazione se non la comprendo e se non l’accetto?
Attraverso la messa in atto di queste tre fasi, nella quale la persona che chiede aiuto riuscirà, sotto la guida del counselor, a trasformare le situazioni che non vanno più bene.

QUALI SONO LE TEMATICHE CHE SI INCONTRANO NEL COUNSELING
Il counseling si occupa di difficoltà del quotidiano, quali ad esempio: cambio di lavoro, difficoltà relazionali personali o con il partner, difficoltà di concentrazione negli studi o nel lavoro, piccoli stati di agitazione e paura, stati di tristezza, ecc.
Ci sono inoltre momenti di passaggio IMPEGNATIVI della propria vita dove una persona ha bisogno di essere accompagnata in un cambiamento importante, quali ad esempio: matrimonio, nascita di un bimbo, cambio casa, orientamento degli studi, ecc.
Tutte situazioni che portano ad un alto stress e dove la figura del Counselor funge da ausilio per aiutare ad affrontarle e superarle nel modo migliore.
In questi anni ho lavorato a uno sportello d’ascolto presso il  “Centro Donne” di Peschiera Borromeo e la tipologia che si è delineata più di frequente con l’esperienza era di donne professionalmente realizzate, capaci di gestire tutti gli aspetti pratici della loro vita ( lavoro ben retribuito e di responsabilità, figli da accudire, genitori anziani ecc. ) ma insicure, sofferenti, senza pace in amore, alla continua ricerca di qualcuno che desse loro riconoscimento e affetto. Donne che facevano fatica a comprendere il loro malessere e, soprattutto, non riconoscevano la loro dipendenza affettiva. È da qui che è nata in me una maggiore attenzione e sensibilità, l’esigenza di studiare a fondo la tematica e le dinamiche della “Dipendenza affettiva al femminile”.

A CHI SI RIVOLGE
A tutti!
Le persone che si rivolgono al counseling vengono definiti da Rogers “Clienti” e non pazienti, poichè non sono malate, ma stanno vivendo un momento di difficoltà ed essendono consapevoli chiedeno aiuto a un esperto di problem-solving.
È rivolto generalmente agli adulti ma può coinvolgere tematiche familiari (counseling dell’età evolutiva) e di coppia, che vengono affrontate in un ambiente riservato e accogliente.

COME FUNZIONA
Il colloquio avviene in uno studio professionale.
Il cliente espone le proprie problematiche attraverso un colloquio conoscitivo con il counselor. Quest’ultimo lo ascolta, lo stimola alla riflessione, ma non gli dice cosa deve fare né gli fornisce dei consigli, lo “aiuta ad aiutarsi” a gestire i suoi problemi utilizzando le proprie risorse.

La modalità di questi incontri è in sintonia con un proverbio:

“Se vedi un uomo che ha fame non dargli un pesce, ma insegnagli a pescare”.